Guido Scatizzi – Dottore in Giurisprudenza, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
SOMMARIO
1. Premessa e inquadramento sistematici.
2. Dai primordi al Decretum.
2.1. Origini e problematiche morfologiche.
2.2. Centralità dei canoni conciliari nel sistema delle fonti sul tema.
2.3. Canoni dei concilî ecumenici – fase della Patristica (fino al secolo VIII).
2.3.1. Il Concilio di Nicea I (325), l’impianto costitutivo.
2.3.2. Il Concilio di Costantinopoli I (381), la comparsa della giurisdizione provinciale.
2.3.3. Il Concilio di Calcedonia (451), le integrazioni normative costitutive.
2.4. Canoni scelti dei concilî non ecumenici – fase della Patristica.
2.4.1. L’Occidente ante-niceno. Il Concilio di Arles (314).
2.4.2. Il contesto dell’Asia Minore. I Concilî di Antiochia (341 circa) e Laodicea (363 circa), ossia la centralità organica della metropolia e le prime specificazioni disciplinari.
2.4.3. Il quadro italo-africano. I Concilî di Roma (386 e 402) e Torino (400 circa), ovvero la collocazione gerarchica del metropolita e le resistenze giurisdizionali nella cornice dei principî generali in materia per la Chiesa d’Occidente, ed i Concilî di Cartagine (390) e Zella (418), circa le peculiarità e le problematiche ‘di confine’.
2.4.4. Il momento espansivo iniziale, franco-germanico. I Concilî di Riez (439) e Arles (443), con la funzione di garanzia del metropolita nei confronti dei suffraganei, ed i Concilî di Agde (506) ed Epaona (517), con il rilievo del metropolita nella dimensione ‘nazionale’ visigota e burgunda.
2.4.5. Il momento espansivo ulteriore, ispanico-germanico. I Concilî di Tarragona (516), Gerona (517) e Braga (563 circa), verso il progressivo assestamento istituzionale.
2.4.6. La compiuta maturazione merovingia. I Concilî di Orléans (533, 538 e 549), Clermont (535), Parigi (557 circa e 614 circa), Lione (567) e Tours (567) e l’affermazione del vescovo metropolitano, dal rilievo giurisdizionale al ruolo argine dalle intromissioni règie.
2.4.7. Il perfezionamento dell’istituto nell’età del Liber iudiciorum. I Concilî di Toledo (646, 655, 675) e Merida (666), verso l’onnicomprensività – utroque iure – della giurisdizione metropolitica.
2.5. Canoni dei concilî ecumenici – fase della Riforma carolingia (secoli VIII-IX).
2.5.1. Il Concilio di Nicea II (787), i segnali di criticità di un’istituzione in crisi.
2.5.2. Il Concilio di Costantinopoli IV (869-870), il riferimento metropolitico in un contesto di decadenza.
2.6. Canoni scelti dei concilî non ecumenici – fase della Riforma carolingia.
2.6.1. La prima età carolingia. I Concilî di Ver (754), Francoforte (794) e Meaux (845), la decisiva funzionalizzazione – in chiave riformista – del ruolo del metropolita, ora ‘arcivescovo’.
2.6.2. L’ultima età carolingia. I Concilî ‘imperiali’ di Pavia (850), Valence (855) e Ravenna (877), dal metropolita al centro della concorrenza tra le due spade all’arcivescovo verso la centralizzazione romana.
3. Corrispondenze e considerazioni di sintesi.
4. Dal Decretum al Concilio di Trento.
4.1. La rielaborazione grazianea.
4.2. Cenni al diritto delle decretali.
4.3. Gli echi nei canoni dei concilî tardomedioevali.
5. Riscontri nel Concilio di Trento.
6. Prospettive conclusive.
Il metropolita e le istituzioni connesse designano una tappa fondamentale della storia del diritto canonico nella edificazione della Ecclesia visibilis. Il vigente assetto normativo, tuttavia, non risponde operativamente a consentire una maggiore compartecipazione all’esercizio dell’autorità nella Chiesa da parte delle cosiddette istanze intermedie della costituzione gerarchica. Per tentare di procedere in tal senso, sembra necessario proprio tornare ad illuminare la storia giuridica delle realtà in oggetto, onde trarne le note che ne hanno contrassegnato la genesi e lo sviluppo, nonché la fase della più compiuta operatività, fino alle cause e circostanze che ne hanno determinato in certo modo la stasi. Il contributo si propone quindi di fissare gli elementi tipici degli istituti ruotanti attorno alla metropolia, che, pur di diritto ecclesiastico, non è certo stata – né potrebbe tornare ad essere – meno rilevante trait d’union tra l’istituzione episcopale e quella petrina, entrambe di diritto divino.
Prole chiave: metropolita, arcivescovo, concilio provinciale, provincia ecclesiastica, pallio.
The metropolitan and related institutions mark a fundamental stage in the History of Canon Law in the construction of the Ecclesia visibilis. However, the regulations in force does not operationally accommodate greater participation in the exercise of authority in the Church by the so-called intermediate levels of the hierarchical constitution. To attempt to proceed in this direction, it seems necessary to return to the legal History of these entities, to draw from it the characteristics that marked their genesis and development, as well as the phase of their most complete operation, and to the causes and circumstances that led to their stasis. This paper therefore aims to establish the typical elements of the institutions revolving around the metropolitan see, which, although governed by ecclesiastical law, certainly has not been – nor could it ever again be – a less important link between the episcopal and Petrine institutions, both of which are governed by divine law.
Key words: metropolitan, archbishop, provincial council, ecclesiastical province, pallium.