Roberto Baratta – Professore ordinario di Diritto dell’Unione europea, Università degli Studi Roma Tre
Lo scritto intende dimostrare che l’appartenenza all’Unione impone un vincolo esterno alla sovranità nazionale in punto di autonomia e indipendenza della magistratura. Per un verso, l’ordinamento dell’Unione è strutturalmente retto dal principio dello stato di diritto (artt. 2, 3 e 19, par. 1, comma 2 TUE), essendo un’entità fondata su beni e valori comuni agli Stati membri, che qualificano in via primaria e fondativa il processo d’integrazione europea. Per altro verso, la partecipazione di (almeno) alcuni Stati membri all’Unione è costituzionalmente possibile solo se gli altri garantiscono in modo effettivo, al loro interno, un giusto livello di protezione giurisdizionale dei diritti. Deve trattarsi di un grado di protezione giudiziaria comparabile a quello previsto dalle Costituzioni nazionali che ha permesso loro di rinunciare, sul piano interno, all’esercizio di poteri sovrani a beneficio dell’ente sovranazionale, se e soltanto se detta condizione è garantita dai partners europei (artt. 11 Cost. e 23 Grundgesetz). La giurisprudenza della Corte di giustizia (da Wilson a Repubblika), spunti di prassi della Commissione e l’evoluzione del diritto derivato confermano la ricostruzione proposta.
Parole chiave: sistemi giudiziari degli Stati membri, stato di diritto, controllo della Corte di giustizia, vincolo imposto dalle Costituzioni nazionali.
The purpose of this article is to show that membership of the Union imposes an external constraint on national sovereignty with regard to the autonomy and independence of the judiciary. On the one hand, the Union’s legal order is structurally featured by the Rule of Law (Articles 2, 3 and 19(1)(2) TEU), as it is an entity based on normative values common to the Member States, which qualify the process of European integration. On the other hand, the participation of (at least) some Member States in the Union is constitutionally possible only if the other Member States internally guarantee a fair level of judicial protection of individual rights. Such domestic judicial protection must be comparable to that provided by the national constitutions. Indeed, the latter have renounced internally the exercise of sovereign powers for the benefit of the supranational system, if and only if that condition is guaranteed by their European partners (e.g. Articles 11 of the Italian Constitution and 23 of the Grundgesetz). The Court of Justice’s case law (as from Wilson to Repubblika), the practice of the Commission and the development of secondary law confirm the approach proposed here.
Key words: National judicial systems, Court of Justice’s external control, Rule of Law constraints, legal constraint imposed by national Constitutions.