Paolo Zicchittu – Professore associato di Diritto costituzionale e pubblico, Università degli Studi di Milano-Bicocca
SOMMARIO
1. La Corte costituzionale tra ‘supplenza’ e politica.
2. L’enigma della discrezionalità in rapporto alla legislazione.
3. Gli usi della discrezionalità: un breve excursus giurisprudenziale.
3.1. I dispositivi di accertamento della discrezionalità legislativa.
3.2. I settori tradizionalmente riservati alle scelte politiche del Parlamento.
3.3. La discrezionalità del legislatore tra ‘rime obbligate’ e giudizio di ragionevolezza.
4. Il tramonto della discrezionalità?
4.1. I prodromi di una nuova tendenza.
4.2. L’incostituzionalità ‘differita’ e vincoli al legislatore.
4.3. Prove di ‘leale collaborazione’.
4.3.1. Un’incursione nei lavori parlamentari.
4.3.2. Il ‘doppio’ rinvio.
4.4. La discrezionalità come ipotesi residuale.
5. Il valore ordinamentale delle regole processuali.
6. A mo’ di conclusione: verso nuovi paradigmi istituzionali.
Il saggio si propone di ricostruire in chiave diacronica le evoluzioni teoriche e pratiche del concetto di discrezionalità legislativa. A partire dagli sviluppi occorsi nella giurisprudenza costituzionale dell’ultimo decennio, il contributo esamina sia gli ambiti materiali sia le tecniche processuali, mediante cui il giudice delle leggi è intervenuto, con sempre maggiore frequenza, a ridosso del merito politico delle questioni di legittimità costituzionale, finendo per esercitare alcune delle attribuzioni storicamente riservate al Parlamento. Riflettendo sulle ipotesi che hanno connotato simili interventi da parte del giudice delle leggi, il paper affronta, quindi, le trasformazioni della forma di Stato costituzionale di diritto e analizza il ruolo attualmente occupato dalla Corte nella forma di governo italiana.
Parole chiave: Discrezionalità del legislatore, attivismo giudiziario, Forma di stato e di governo.
This essay aims at chronologically reconstructing the theoretical and practical developments of the concept of legislative discretion. Beginning with the advancements witnessed in constitutional jurisprudence over the last decade, the analysis delves into both the substantive domains and procedural techniques through which the Italian Constitutional Court has increasingly intertwined with political questions, by approaching the political merits of the questions of constitutional legitimacy and ultimately by exercising some of the attributions historically entrusted to the Parliament. By contemplating the hypotheses underpinning such judicial interventions, the paper then explores the transformations of the constitutional rule of law and analyzes the role currently played by the Italian Court within the form of government.
Key words: Legislative discretion, Judicial activism, form of State and form of government.