Antonio Albanese – Professore associato confermato di Diritto privato, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

SOMMARIO

1. Nullità e inesistenza nel diritto della famiglia e delle successioni.
2. La conservazione del fatto nella conferma del testamento nullo.
2.1. L’oggetto della conferma e l’attitudine del fatto testamentario alla produzione degli effetti.
3. L’analoga fattispecie della conferma della donazione nulla.
4. La simulazione matrimoniale.
4.1. La sanatoria del matrimonio.
5. La dichiarazione di invalidità del matrimonio dopo la morte di un coniuge.
6. Il contratto di convivenza: dalla nullità del contratto tipico alla validità dell’atipico (come ‘patto di convivenza’).
7. Famiglia, successioni e frammentazione del concetto di nullità.


Sia il diritto di famiglia sia la disciplina delle successioni mortis causa presentano significative ipotesi in cui il negozio è nullo e ciò nonostante ne sono conservati gli effetti. Ma se l’atto è nullo, da cosa scaturiscono gli effetti che nonostante la nullità, in alcune ipotesi, l’ordinamento salvaguarda? Per rispondere a questa domanda non si può sfuggire alla teoria delle fonti delle obbligazioni e all’art. 1173 c.c. e al principio di atipicità delle fonti medesime: se gli effetti non possono scaturire dal contratto o dall’atto unilaterale, in ragione della sua nullità, né dal fatto illecito, occorrerà rivolgere l’attenzione a «ogni altro […] fatto idoneo a produrre obbligazioni in conformità dell’ordinamento giuridico».
I numerosi esempi esposti nel saggio, in materia di famiglia e di successioni, confermano che un concetto unitario di nullità non è più rinvenibile nel sistema e forse non è mai esistito. L’essenza della nullità può oggi più che mai riconoscersi nella distinzione dalla inesistenza: l’atto o il contratto nullo esiste e il legislatore ne fa scaturire conseguenze che cambiano di volta in volta a seconda degli interessi, pubblici e/o privati, considerati prevalenti.

Parole chiave: matrimonio, famiglia, successione, testamento, donazione, nullità, invalidità.


Both family law and the discipline of succession mortis causa present significant hypotheses in which the transaction is null and yet its effects are preserved. But if the deed is null, from what do the effects arise which, despite the nullity, in some hypotheses, the legal system safeguards? To answer this question, one cannot escape the theory of the sources of obligations and art. 1173 of the civil code and the principle of atypical nature of the sources themselves: if the effects cannot arise from the contract or from the unilateral deed, due to its nullity, nor from the tort, it will be necessary to turn attention to «any other […] fact capable of producing obligations in compliance with the legal system».
The numerous examples presented in the essay, in the field of family and succession, confirm that a unitary concept of nullity can no longer be found in the system and perhaps never existed. The essence of nullity can today more than ever be recognized in the distinction from non-existence: the null deed or the null contract exists and the legislator gives rise to consequences, that change from time to time according to the interests, public and/or private, considered prevalent.

Key words: marriage, family, succession, will, donation, nullity, invalidity.

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